Un piatto elaborato ma non difficile e di sicuro effetto.
Metto qui la ricetta calabrese insegnatami dalla cara e ottima cuoca Santa.
Occorrente: pinoli, cipolla, uva secca, finocchietto selvatico, sugo di pomodoro, alici o sarde fresche o in mancanza di pesce fresco sgombri sottolio, pane grattugiato grosso, pasta a piacere.
Preparare un soffritto di cipolla, pinoli e uvetta secca tritati con la mezzaluna.
Nel frattempo avrete messo a bollire in una pentola grossa piena d'acqua salata per la pasta il finocchietto selvatico.
Quando il finocchietto è cotto (i gambi sono morbidi) aggiungerlo al soffritto insieme alla salsa di pomodoro preparata in precedenza ed alle sarde squamate e senza lische. Far cuocere per circa un quarto d'ora ed il sugo è pronto.
In una padella far soffriggere in poco olio ed un cucchiaino di zucchero del pane grattugiato grosso in modo da colorirlo, stando però attenti che non bruci.
Riportare a bollore l'acqua in cui era cotto il finocchietto e buttare la pasta (struncatura calabra, trenette, spaghetti o altro tipo di pasta anche corta che più vi aggrada). La struncatura è una pasta artigianale calabra venduta di solito di nascosto in alcuni negozi o banchi del mercato: è una delle paste più buone e gustose del mondo, ottima anche condita solo con olio e peperoncino.
Scolare e far saltare in padella con il sugo e metà del pane grattato.
Servire nei piatti cospargendo la pasta con il restante pan grattato al posto del parmigiano.